Le abitudini alimentari acquisite nei primi anni di vita sono destinate a perdurare nel tempo, e quando errate, difficili da modificare una volta adulti.
I bambini sono propensi a strutturare la loro giornata in funzione dei 4-5 pasti; questa è un’abitudine da conservare anche dopo, perché permette un’alimentazione ben ripartita nell’arco della giornata e quindi un miglior assorbimento delle sostanze nutritive contenute negli alimenti.
Fondamentale è la prima colazione, che deve essere nutriente ma leggera, un’abitudine che non deve essere abbandonata con il tempo.
Una corretta alimentazione per bambini si basa su una distribuzione equilibrata e una giusta proporzione, durante l’arco della giornata, degli elementi nutritivi indispensabili alla crescita del bambino, che sono: carboidrati, proteine, grassi, fibre, sali minerali, vitamine, acqua.
L’acqua in particolare, svolge un’importantissima funzione di trasporto delle sostanze nutritive come l’ossigeno e i sali minerali attraverso il sangue, la linfa e altri fluidi corporali; una buona abitudine da far prendere ai bambini è quella di bere sempre durante i pasti e anche durante l’arco della giornata.
Dai 3 ai 6 anni è l’età dove si costruiscono maggiormente i gusti alimentari, e l’educazione alimentare dovrebbe avere come scopo primario quello di far sì che si istauri un rapporto piacevole e positivo tra il bambino e il cibo; è importante quindi che i pasti siano consumati in un clima sereno, con tutta la famiglia quando possibile. La partecipazione del bambino alla preparazione dei pasti è altrettanto importante: mangerà con più piacere un cibo del quale ha contribuito alla realizzazione.
Un errore che spesso i genitori compiono a tavola è quello di temere che i figli siano sottoalimentati, ma non bisogna cadere nell’errore dell’insistenza, perché produce l’effetto contrario a quello desiderato. Un bambino mangia se ha fame e se capita di saltare un pasto, questo non arreca conseguenze.
Ultimo, ma non meno importante, è il movimento: una corretta alimentazione deve essere accompagnata dall’esercizio fisico costante, sì agli sport di squadra che aiutano anche alla formazione del carattere, ma no allo stress: se un bambino è molto stanco non lo si deve obbligare ad andare in palestra, perché l’obbligo potrebbe generare un rifiuto dello sport.